Bisogna superare il centralismo provinciale e costituire delle
aggregazioni di comuni posti su un piano di parità. Com’è in Austria, Germania,
Svizzera, tutti stati con ottimi sistemi amministrativi e servizi ai cittadini eccellenti.
Credo che tutti abbiano potuto osservare che nei comuni delle
nuove province poco o nulla è cambiato rispetto a prima. Ben diversa è
l’evoluzione della città capoluogo, l’unica che beneficia, in modo diretto
(maggiori trasferimenti, investimenti, uffici, servizi) e indiretto (sviluppo
indotto, affluenza dal territorio, concentrazione emporiale), del nuovo status.
In generale si può
osservare la crescita del capoluogo e il depauperamento del territorio. Il
problema è costituito dalla struttura stessa della Provincia italiana, molto
incentrata sul capoluogo, da cui prende il nome stesso. Mentre spesso non è
rappresentativa di un territorio e di una popolazione omogenea a prescindere
dalla dimensione.
Il problema
dell’efficacia e dell’efficienza, nell’erogazione dei servizi al territorio,
non si risolve con province più piccole o più grandi, ma modificando la
struttura dell’ente intermedio. In particolare superando i privilegi dei
capoluoghi, con la separazione amministrativa del territorio (piccoli e medi
comuni) dalle città, perché gli stessi hanno problematiche ed esigenze diverse.
Com’è in Austria e Germania, due stati con ottimi sistemi amministrativi.
1 commento:
E come sono gli enti intermedi nei paesi da lei indicati?
Grato di una risposta.
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