Accorpare le Province, per lasciarne in vita poche e grandi, accentuerà la ridondanza e un pernicioso dualismo con le Regioni.
Il problema non è: “Province,
sì o no?”. E’ tempo di porsi la domanda: “Quale articolazione amministrativa, come strutturata e con quali
compiti, per ciascun livello definito, è in grado di assicurare al meglio, in
economia e in modo duraturo, tutti i servizi e le prerogative che sono
demandati alle autonomie locali?”.
La probabilità che
tra le soluzioni, al problema posto (e incombente), figuri qualcosa di simile
alle attuali Province è inesistente. Basta guardare ai Sistemi amministrativi
in essere in molti paesi europei, soprattutto tra i più solidi del centro-nord
Europa, per rendersene conto. Accorpare le Province, per lasciarne in vita
poche e grandi, accentuerà la ridondanza e un pernicioso dualismo con le
Regioni.
Per l’erogazione di
servizi importanti (socio-sanitario, ciclo dell’acqua, ecc) il territorio deve
essere suddiviso in ambiti e distretti di dimensione più piccola rispetto alle
attuali Province. Pena una differenziazione inaccettabile nella possibilità di
fruizione da parte dei cittadini. E’ necessario abolire tutte le Province e
prevedere delle “Aggregazioni ottimali”,
mediante federazione di Comuni, per l’erogazione dei servizi e lo sviluppo
territoriale.
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