Non sono state in
grado di assicurare lo sviluppo del territorio che amministrano. In molti casi
ne hanno decretato il declino e lo spopolamento
Molti evidenziano che
le economie ottenibili dalla soppressione delle province saranno meno di quelle
ipotizzate perché altri enti dovranno accollarsene le incombenze. Non di meno si
stima un risparmio di due miliardi di euro. Cifra tutt’altro che da disdegnare,
anche se ottenibile senza stravolgere l’organizzazione degli enti locali.
In verità il ruolo
delle province non è messo in discussione esclusivamente per il dato di spesa a
essa attribuibile, ma per l’inidoneità a svolgere un ruolo amministrativo di
sviluppo del territorio. Non avendo soppresso le province quando furono
istituite le regioni, ci troviamo ora con 5 livelli istituzionali che salgono a
6 con le comunità montane. Troppi.
Essendo evidente che le
città maggiori (capoluoghi) hanno in sé le risorse sufficienti per gestirsi, la
provincia avrebbe dovuto essere l’istituzione di supporto al territorio. Al
contrario la provincia, incentrata sul capoluogo, ha favorito quasi
esclusivamente lo sviluppo di quest’ultimo. Chi ne dubitasse guardi gli
andamenti demografici, sociali ed economici dei capoluoghi e dei rispettivi
territori, degli ultimi decenni.
1 commento:
Non sono d'accordo le province sono l'ossatura amminsitartiva dell'Italia
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