Sono fuorvianti i
dibattiti e i tentativi che si susseguono per l’abolizione delle Province
In realtà bisogna
ridisegnare il Sistema delle Autonomie locali
Procedendo con
metodo
Dopo aver provato
che l’articolazione attuale non è in grado di soddisfare le esigenze future
Come si fa a stabilire se l’articolazione attuale del
sistema Regione–Autonomie locali è ancora valida e, quindi, da mantenere con
soli adattamenti che non mettano in discussione gli enti che conosciamo: Comuni,
Province, Regioni? E, ove non lo fosse, come si può (e si deve) procedere per la
necessaria riforma? Come si potrà riconoscere validità (o meno) alle tante
inevitabili proposte che saranno (come già sono) presentate? E, infine, come si
misurerà l’adeguatezza del progetto che sarà tradotto in legge?
Il solo modo razionale, per rispondere
alle domande, è di fissare, dopo il necessario ampio confronto, i requisiti del
progetto. Ovvero di stabilire quali esigenze (e sono molte) dovrà soddisfare in
futuro il sistema di cui trattasi. Espressi in modo formale e misurabile tutti
i requisiti, per il futuro, questi permetteranno di verificare in che misura il
sistema attuale, li soddisfa o no.
Solo se questa articolazione si dimostrerà
pienamente rispondente alle esigenze future, si potrà mantenere. In caso
contrario bisognerà avviare il progetto di riforma, strettamente guidato dai
predetti requisiti. Perché la progettazione, anche legislativa, è “l’insieme
delle attività che trasformano le esigenze e i requisiti concordati nel sistema
che li soddisfa”.
Infine i requisiti di progetto,
formalizzati e resi pubblici, consentiranno di verificare l’adeguatezza della
legge di riforma, che sarà tanto maggiore quanto più soddisferà tutte le
esigenze future del sistema regione-autonomie locali.
umuzzatti@gmail.com
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