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giovedì 28 marzo 2013

DIBATTITI e BUONA POLITICA



Approfitto dei dibattiti pre e post elettorali per esprimere un dubbio di lunga data e quindi non attinente ai soli eventi in corso: formazione governo, ipotesi di nuove elezioni.

Dunque, nell’era della televisione e dei talk-show il confronto politico e pre-elettorale avviene principalmente, quasi esclusivamente nei confronti degli elettori, a livello verbale. Appunto con le interviste, i confronti diretti, la partecipazione ai dibattiti televisivi e … teatrali, ovvero in sale più o meno capienti.

Ne deriva che “vince” chi è più attrezzato nella retorica, nella comunicazione verbale e non verbale.
Chi sa parare e anticipare  i colpi del moderatore, soverchiare l’avversario più che con argomenti con l’astuzia e spesso con colpi bassi o la protervia.

Il mio dubbio è: siamo sicuri che chi è più svelto e forbito nel parlare, chi ci incanta (o incarta) sia poi un ottimo politico e/o un buon amministratore, alla prova del fare?

Prima di rispondere inviterei tutti a ripensare ai Vostri compagni di studio e poi di lavoro; ad amici,  conoscenti e parenti. Sono certo che tra i tanti ricorderete che non sempre (quasi mai, io direi) i più svelti, sfrontati, ciarlieri e, perché no, simpatici, sono i più produttivi e concreti, quelli di cui ci fidiamo maggiormente per lo cose importanti.

Io credo, dunque, che i dibattiti come ora praticati, siano senz’altro utili, ma non esaustivi a far emergere le qualità di un candidato e la sua corrispondenza al ruolo che lo attende.

Ad integrazione dei talk-show mi piacerebbe, invece, sottoporre ai candidati legislatori (regionali in questo caso) alcune questioni cruciali ed invitarli a mettere per iscritto – sul posto e senza suggeritori- gli elementi caratterizzanti della legge mediante la quale loro vorrebbero affrontare e risolvere il problema.

Per esempio: “Vuole descrivere le caratteristiche peculiari della legge elettorale che proporrà/appoggerà per riportare il paese alla prassi democratica…); oppure: “Descriva l’articolazione del Sistema Regione-autonomie locali che propone/appoggia e, per ciascun livello individuato, definisca la perimetrazione territoriale e le funzioni attribuite…”.

                                                                                                                      Ubaldo Muzzatti

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