Approfitto dei dibattiti pre e post elettorali per esprimere
un dubbio di lunga data e quindi non attinente ai soli eventi in corso:
formazione governo, ipotesi di nuove elezioni.
Dunque, nell’era della televisione e dei talk-show il
confronto politico e pre-elettorale avviene principalmente, quasi
esclusivamente nei confronti degli elettori, a livello verbale. Appunto con le
interviste, i confronti diretti, la partecipazione ai dibattiti televisivi e …
teatrali, ovvero in sale più o meno capienti.
Ne deriva che “vince” chi è più attrezzato nella retorica,
nella comunicazione verbale e non verbale.
Chi sa parare e anticipare
i colpi del moderatore, soverchiare l’avversario più che con argomenti
con l’astuzia e spesso con colpi bassi o la protervia.
Il mio dubbio è: siamo sicuri che chi è più svelto e forbito
nel parlare, chi ci incanta (o incarta) sia poi un ottimo politico e/o un buon
amministratore, alla prova del fare?
Prima di rispondere inviterei tutti a ripensare ai Vostri
compagni di studio e poi di lavoro; ad amici,
conoscenti e parenti. Sono certo che tra i tanti ricorderete che non
sempre (quasi mai, io direi) i più svelti, sfrontati, ciarlieri e, perché no,
simpatici, sono i più produttivi e concreti, quelli di cui ci fidiamo
maggiormente per lo cose importanti.
Io credo, dunque, che i dibattiti come ora praticati, siano
senz’altro utili, ma non esaustivi a far emergere le qualità di un candidato e
la sua corrispondenza al ruolo che lo attende.
Ad integrazione dei talk-show mi piacerebbe, invece,
sottoporre ai candidati legislatori (regionali in questo caso) alcune questioni
cruciali ed invitarli a mettere per iscritto – sul posto e senza suggeritori-
gli elementi caratterizzanti della legge mediante la quale loro vorrebbero
affrontare e risolvere il problema.
Per esempio: “Vuole descrivere le caratteristiche peculiari
della legge elettorale che proporrà/appoggerà per riportare il paese alla
prassi democratica…); oppure: “Descriva l’articolazione del Sistema
Regione-autonomie locali che propone/appoggia e, per ciascun livello
individuato, definisca la perimetrazione territoriale e le funzioni
attribuite…”.
Ubaldo
Muzzatti
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